maggio/giugno 2002
Venerdì 21 giugno ore 21.00
Centro Culturale Candiani - Auditorium
Piazzale Candiani, 7 - Mestre (VE)
FIREWORKS 2162002Francesco Branciamore: batteria, percussioni, elettronica
Ingresso unico € 5
PresentazioneIl progetto prevede composizioni originali tratte dal primo lavoro in solo per live electronics e drumset pubblicate nel cd "MELORITMOARMONICO" per la Caligola Records; una suite presentata a Radio 3 nel programma La stanza della musica ed altre composizioni inedite composte dal musicista in occasione degli incontri al centro Candiani. Inoltre presenterà, con supporti audiovisivi, una rielaborazione di un lavoro di video arte concepito in collaborazione con l'artista Vittorio Bellanich. Il titolo del progetto "Fireworks 2162002", fuochi d'artificio, vuole sottolineare la poliedricità creativa del musicista che spinge oltre la sua ricerca solista, là dove tradizione e improvvisazione incontrano la tecnologia.
Le vie del ritmoSe c'è uno strumento che - esclusi quelli in cui la tecnologia è una componente essenziale - possiamo interpretare come centrale nella musica del '900 è la batteria. Un secolo in cui l'ambiente sonoro eurocentrico ha dovuto accorgersi della [co]esistenza di mondi sonori in cui il ritmo [e quindi il legame con la terra, con il corpo, con il movimento] è elemento assai più fondante rispetto alla melodia o all'armonia, ha visto il diffondersi di musiche come il jazz o il rock in cui il supporto di piatti e tamburi è raramente eluso.
Quasi un prolungamento meccanicistico e futurista dell'esigenza fisica del ritmo, la batteria [e con lei tutta una famiglia sempre più vasta di percussioni: etniche, elettroniche, volontarie e involontarie] segna la possibilità di modellare lo spazio sonoro secondo gli impulsi del movimento, di piegare il tempo ai respiri del colpo e del tintinnio, dello strusciare di una pelle e dell'impulso di un bleep digitale.
Ecco perché un concerto solitario per batteria [ma con l'ausilio anche di live-electronics] è qualcosa di più della somma della capacità tecnica di un musicista e di quello che "accade" dal punto di vista prettamente meccanico.
È un porsi al centro dei percorsi dell'energia, un farsi "strumento" a sua volta della gestualità e del tempo, una sorta di confronto che si fa ancor più sincero in quanto "giocato" [joué, played, gespielt] attraverso le coordinate dell'improvvisazione, di quell'intricato complesso di azioni/reazioni che mette la memoria in cortocircuito con l'imprevisto, l'ispirazione con l'inaspettato.
Francesco Branciamore lavora da anni su questi terreni [come testimonia il suo lavoro "Meloritmoarmonico" per la Caligola Records] e la tecnologia diventa un elemento in più da fondere e rapportare con la fisicità del drumming, un ampliamento delle possibilità timbriche e di interazione tra il mondo acustico e quello elettronico [concetto condiviso anche da altri artisti che si sono esibiti nelle rassegne organizzate da Vortice, come Jim Black].
I suoi "fuochi d'artificio" diventano così l'emblema di un'ipotetica mappa in cui "le vie del ritmo" possono tracciarsi o restare sommerse, incrociare e disperdersi nella consapevolezza che la centralità dei battiti [soprattutto i più irregolari] del tempo rappresenta ogni giorno un'ipotesi di gesto e di movimento creativo.Enrico Bettinello [BlowUp, Allaboutjazz]
Vortice - Associazione Culturale
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