La Costruzione del Suono

maggio/giugno 2002


Domenica 5 Maggio ore 21.00

Centro Culturale Candiani - Auditorium
Piazzale Candiani, 7 - Mestre (VE)


KARLHEINZ STOCKHAUSEN

Gesang der junglinge - Zyklus - Mikrophonie I

Ensemble Elettroacustico del Conservatorio di Cuneo

Riccardo Balbinutti - percussione

Stefano Bassanese - regia del suono

Luca Bleu, Nicola Campanella - tamtam

Andrea Baudino, Gianluca Verlingieri - microfoni

Paolo Manfro, Bruno Sorba - filtri e regolatori

Ingresso unico € 5


Programma

Gesang der Jünglinge (1956) per nastro magnetico quadrifonico

Zyklus (1958) per un percussionista con amplificazione

Mikrophonie I (1964) per tamtam, 2 microfoni, 2 filtri e regolatori


Karlheinz Stockhausen

Karlheinz Stockhausen è esclusivamente impegnato da circa venticinque anni nella composizione del ciclo Licht (Luce), sette opere per i sette giorni della settimana (di cui cinque completate), smisurata epopea con cui, se non altro nelle proporzioni, ha già superato Wagner. Questo era sicuramente nelle ambizioni di Stockhausen, allorché nel 1978, all'età di cinquant'anni, prese la decisione di consacrare il resto dei suoi giorni all'edificazione del suo mausoleo musicale.
Chissà se, date le attuali tendenze del mercato musicale, Licht sopravviverà, nel repertorio, al suo creatore. Di sicuro Stockhausen si è ritagliato un ruolo centrale, nella musica del XX secolo con i suoi lavori degli anni '50 e '60, che nessun revisionismo riuscirà a mettere in discussione.

Stockhausen è anche un compositore di primati: Gesang der Jünglinge (1956) è stata la prima composizione elettroacustica in cui la distribuzione spaziale delle fonti sonore ha un ruolo strutturale: alla prima esecuzione quattro diffusori erano posti agli angoli della sala e un quinto sospeso in alto, al centro. All'epoca si disponeva di magnetofoni a una o due piste soltanto, e Stockhausen poté utilizzare uno speciale sincronizzatore per due magnetofoni a due tracce, per cui la quinta traccia venne sincronizzata manualmente: il risultato insoddisfacente della 'prima' consigliò di semplificare le cose, così la quinta traccia fu incorporata alla quarta e da allora il brano è rimasto fissato nel formato quadrifonico.
Non era soltanto la concezione spaziale del pezzo a sfiorare l'utopia. Il punto di partenza di Gesang, dice Stockhausen, fu quello di unificare suoni vocali - la voce di un bambino che intona brani del Canto dei fanciulli nella fornace ardente (da un Vangelo apocrifo, il Terzo libro di Daniele) - e suoni artificiali secondo un progetto ben preciso. Stockhausen intendeva costruire letteralmente i suoni a partire dai modelli della voce, in una scala compresa tra il semplice (la vocale) e il complesso (la consonante, ossia il rumore), così che la voce vera e propria, sottoposta a ogni tipo di trattamento, e organizzata secondo 'scale di comprensibilità', si affianca e si integra a suoni sintetici che vanno dal suono puro di un'onda sinusoidale fino al 'suono bianco'. Suono registrato e suono 'costruito' possono così confondersi l'uno nell'altro in una sintesi di grande ambizione teorica, ma praticamente realizzata, che è oggi tanto più impressionante, in considerazione dei mezzi tecnici del 1956, inconfrontabili, per praticità, alle possibilità tecniche anche soltanto di vent'anni dopo.

Zyklus, del 1959, è invece stato il primo pezzo mai scritto per percussionista solo. Influenzato in parte da Cage, Stockhausen stava in quegli anni sperimentando aspetti di parziale indeterminazione e 'apertura' delle forme senza perciò rinunciare a una progettazione minuziosa degli eventi sonori. Qui il solista, muovendosi all'interno di uno spazio delimitato dalla disposizione in cerchio dei suoi strumenti (13 per la precisione), legge da una partitura di sedici pagine con la facoltà di cominciare da una qualunque. Queste pagine forniscono il materiale per 17 'periodi' della stessa lunghezza e durata. Nove dei tredici strumenti impiegati possiede un suo proprio 'ciclo' che attraversa
tutto il pezzo, emergendo in primo piano o recedendo sullo sfondo - ma la distribuzione dei momenti culminanti è accuratamente sfasata. La microfonazione e l'amplificazione degli strumenti è facoltativa; aggiunge però notevole chiarezza all'ascolto: il pubblico infatti si trova al centro degli eventi sonori, che si muovono circolarmente attraverso la sala, in corrispondenza del percorso del solista.

Con Mikrophonie I, del 1964, Stockhausen inventa il primo brano live electronics mai realizzato. Sperimentando su scala 'sinfonica' una vecchia idea - ancora - di Cage, ossia l'amplificazione di eventi sonori microscopici, abbiamo qui un grande tamtam attorno al quale si sviluppa una specie di rituale sonoro i cui attori sono due percussionisti e due 'microfonisti'. Gli esecutori veri e propri sollecitano il tamtam con una varietà di oggetti (battenti diversi, ma anche pezzi di polistirolo, contaminuti da cucina, vibratori ecc.) e una varietà massima di modi di attacco, mentre i microfoni, usati come stetoscopi, percorrono la superficie del tamtam, seguendo i movimenti dei percussionisti o le loro conseguenze in altre zone dello strumento. Il segnale viene inviato al tavolo di regia, dove altri due esecutori si incaricano di trasformarlo in tempo reale per mezzo di filtri e regolando, anche qui, la distribuzione spaziale del segnale nel sistema di altoparlanti. La varietà sorprendente di ciò che succede nella mezz'ora della durata prevista dalla partitura - che lascia ampia facoltà di scelta nel 'montaggio' dei vari eventi- deriva così dalle molteplici, sempre diverse conseguenze delle sonorità naturali di un unico corpo vibrante.

Veniero Rizzardi (musicologo)


Ensemble Elettroacustico del Conservatorio di Cuneo

L'Ensemble Elettroacustico del Conservatorio di Cuneo nasce nel 2001 in seno al Dipartimento per la Nuova Musica del conservatorio piemontese. L'ensemble ha organico flessibile grazie alle proprie caratteristiche istituzionali e vede affiancarsi studenti e docenti in un costante lavoro di ricerca e collaborazione reciproca. In questa occasione sono direttamente coinvolte le scuole di strumenti a percussione e di musica elettronica. Ed è proprio con questo programma monografico dedicato a Stockhausen che l'ensemble, dopo un intenso periodo di preparazione inizia la sua attività concertistica con l'ambizioso obiettivo di affrontare un repertorio complesso come quello per organici tradizionali affiancati dalle nuove tecnologie in tempo reale.


Vortice - Associazione Culturale
email: vortice@provincia.venezia.it

 

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